FIORI RECENSIONI


MUSIC MAP – QUESTIONE DI SENSIBILITA’

di Manuel Maverna

Attraversato da ineludibili, inconfondibili, inequivocabili suggestioni wave anni ottanta, “Fiori” è il nuovo lavoro dei Roslyn, progetto nato a Trani ad inizio millennio, oggi al terzo album nell’arco di una carriera segnata da una profonda, attenta, meticolosa ricerca sonora e dalla continua elaborazione di un linguaggio distintivo e peculiare.

I Roslyn di oggi sono Nazario Vigilante (chitarra e programming) e Enzo de Gennaro (voce), line-up ridotta all’essenziale senza precludere al duo sviluppi inattesi ed evoluzioni creative, sempre lucide e coerenti con la linea artistica che ne contraddistingue il percorso.

Rispetto al precedente “Nomi” (2019), gli atout rimangono immutati: il suono è saturo e congesto, una profusione di ampie melodie rigonfie di pathos, dense e strabordanti, spesso in veemente crescendo (“Eden”); il canto è sovraesposto, spinto, espressionista, emozionale, trascina con sé in un piccolo mondo a parte, avvolge e coinvolge; i testi, rifiniti con cura maniacale, ancora una volta brillano per ricercatezza lessicale e potere immaginifico.

Dodici episodi di vibrante intensità definiscono cinquantuno minuti intrisi di una palpitante poesia: in fondo, sono canzoni d’amore, in bilico tra nervi scoperti, orizzonti perduti e dichiarazioni accorate, in un turbine vorticoso di sentimenti altalenanti, certezze precarie, desideri non sempre appagati, in trepidante attesa di scenari in divenire.

Armonioso e morbido a tratti (“Vento”), aspro talvolta, ricco fino all’opulenza (“Nuance”), drammatico, teso (mirabile l’ingorgo sovraccarico di “Sakura”), romantico in senso letterario, eleva a leitmotiv i fiori che lo intitolano e dei quali sembra di avvertire il profumo, sfuggente o inebriante che sia, mentre ricama incessantemente trame imprevedibili e tesse paziente la sua tela raffinata.

Album dalle mille sfumature, pungente ed ammaliante, emana un effluvio che può attrarre, respingere, confondere, affascinare: questione di sensibilità.


INDIE PER CUI – DESIDERIO INNATO DI COMUNICARE

Una sorta di Nouvelle Vague in musica che scardina il già sentito per proiettarsi all’interno di un universo che non esiste più, ma che sostanzialmente trova punti di fuga con i territori circostanti, con il mondo in cambiamento, con tutto quello che pensavamo perduto, ma che vive ancora dentro di noi. Il nuovo dei Roslyn intreccia la new wave con una musica d’autore che sovrasta per concetti e per desiderio innato di comunicare. Un suono ricco, amalgamato, una voce forse troppo in primo piano, ma che non disdegna una produzione cesellata e studiata. Trasformazioni, messaggi da veicolare, sintesi perfetta di un mondo che viaggia alla velocità della luce e non si ferma, ma si muove grazie ad una forza concentrica. Un concept questo che parla di vite e parla di fiori. Parla di intrecci e di simultanee, di istantanee con il circostante e di desideri pronti ad esplodere quando meno te lo aspetti. Vento, Atlantide, Vantablack, Nome, Nuance, Risacca, sono solo alcuni dei momenti importanti di un album da assaporare e odorare, da ricercare negli anfratti di una notte dal colore bianco e nero.


TUTTO ROCK – GIARDINO EMOTIVO

di Maurizio Donini

Con “Fiori”, il nuovo album pubblicato nell’aprile 2025, i Roslyn segnano una svolta nella loro maturazione artistica. Il duo tranese – composto da Enzo De Gennaro (voce) e Nazario Vigilante (chitarra e programmazione), costruisce un’opera concettuale intensa, in cui ogni brano è legato simbolicamente a un fiore, utilizzato come chiave di lettura per esplorare le molteplici sfumature dell’animo umano: dall’amore alla perdita, dalla compassione alla rinascita.

“Fiori” è un album che sa emozionare e far riflettere. Le dodici tracce si muovono su coordinate sonore che fondono alternative rock e new wave, con arrangiamenti che alternano momenti eterei ad esplosioni di energia viscerale. Le chitarre sognanti di Vigilante e la voce profonda e malinconica di De Gennaro si intrecciano in un paesaggio sonoro ricco di atmosfere cinematografiche. Tra i brani più emblematici c’è “Sakura”, ispirato al romanzo “Voglio mangiare il tuo pancreas” di Yoru Sumino: una ballata struggente che racconta la delicatezza di un’amicizia nata all’ombra della malattia, con liriche che fioriscono di empatia e tenerezza. In “Vantablack”, resa ancora più intensa dalla voce lirica di “Chiara Merra”, i Roslyn affrontano la brutalità della guerra in Ucraina, trasformando dolore e rabbia in un canto oscuro e potente. Chiude il cerchio “Petra”, una traccia che incarna la speranza e il desiderio di pace interiore, mostrando la capacità della band di scrivere canzoni che parlano direttamente al cuore.

Più che un semplice disco, “Fiori” è un racconto collettivo travestito da giardino emotivo. Ogni traccia è una storia, un sentimento, un’immagine che sboccia tra le pieghe del quotidiano. I Roslyn trasformano esperienze personali e drammi collettivi in canzoni che sanno essere intime e universali allo stesso tempo. Disponibile su Spotify, “Fiori” è un ascolto consigliato per chi cerca autenticità, bellezza e profondità narrativa nella musica. Un’opera sincera, poetica e toccante che conferma i Roslyn come una delle realtà più interessanti dell’attuale scena musicale alternativa italiana.