
KAJAL
Nero di kajal
Tratti asiatici
Paesaggi illesi
Seni bianchi
Solo accennati
Balla nuda in uno specchio
In preda all’estasi
Se ci fosse il sole sulla tua pelle
Sopra di noi
Se ci fosse il sole e un po’ di miele
Solo per noi
Lei che ha sete
Di meraviglie inedite
Fiori freschi e dediche
C’è un errore
Che scorre nelle vene
Non ha tempo per la morte
Rita è al cinema
E c’è ancora il sole sulla tua pelle
Sopra di noi
C’è ancora il sole e un po’ di miele
Solo per noi
DEHORS
Il vino rosso e gli occhi di Adele
Che intona le sue calze con la gioia
Il vino rosso sulla seta è sangue
E un pianoforte piange sul viale
Dondola
Baciami come se fosse un incubo
Come se fossimo in un uncubo
Dormirò con lei che vive via da qui
Dormirò con lei vivremo via da qui
Vola Adele e sogna
In un altro oceano
NOIR
Ogni notte in fondo a un vicolo, Marco e Giulia, sono sempre lì
Piove senza un suono sulle loro lacrime, su quei nomi, sulle date incise nel marmo
Corpi bianchi gesso sul parquet, Marco e Giulia qui si amarono
Fino a quella notte senza luna e un perché, fino a quegli spari, ai suoi occhi increduli
Eri sempre più bella, sempre più distante
Non volevo perderti, non volevo crederti
Ero solo un po’ stanca, eri tutto per me
Non ti avrei tradito mai, non ti avrei lasciato mai
Le risate e poi le corse al mare
I temporali
Un abbraccio senza fine, i vestiti sul sofà
Le risate e poi le corse in centro
I saldi estivi
E improvvisamente buio pesto
Eri sempre più bella, sempre più distante
Non volevo perderti, non volevo crederti
Ero solo un po’ stanca, eri tutto per me
Non ti avrei tradito mai, non ti avrei lasciato mai
Ogni notte in fondo a un vicolo, Marco e Giulia, sono sempre lì
A incollare i vetri e le loro lacrime,
a giurare amore, che non accadrà mai più
ARMAGNAC
Ci sarà un posto per noi
In questa falsa città
Camicie bianche e armagnac
Sorrisi vista mare
Dimentica le nuvole
Ci sarà un tempo per noi
In questa oscena fretta
La strada rallenterà
Sulla tua pelle avorio
Dimentica le nuvole
Mai un’altra vita senza te
Lascia che io ci sia
Nel tuo disordine
Ana canta non sarà più sola
Non avrà più paura, canta
È incantevole
LOTO
Era come sempre, bella come il loto, sola contro il fango, sulle note sporche
Era un abbraccio lungo la mia schiena, lieve come il cigno contro la tempesta
Si stringevano nei tuorli dei tramonti di Renoir
Si dicevano non smettere
Si baciavano dolcificando inferni gelidi
Sussurravano non finirà
Dietro le finestre c’era già settembre, lei che recitava frasi fuori fuoco
Si lasciarono nei tuorli dei tramonti di Renoir
Si dicevano non finirà
Se sapessimo lasciarci senza dolore
E in ogni addio c’è la promessa di ritornare
Se sapessimo lasciarci solo bagliori sulle gote, sulle palpebre
Non ce la fai più e senti che non finirà
Non ce la fai più e spezzi la vita a metà
Fermo nel frastuono di lei che non parla, Luca fissa il vuoto sotto le ringhiere
Maledetta la bellezza dei tramonti di Renoir
Maledette lacrime versò
Non ce la fai più e senti che non finirà
Non ce la fai più e spezzi la vita a metà
Posacenere
Romanzi
Lezioni di yoga
APNEA
Fin dove cadrò adesso che ci sei
Sorvolo città, notturni fragili
E atterro qui, pensando a te
Qui è come vorrei
Indossi un vestito a pois
È come vorrei
Gli ulivi, un foglio e un rudere
In un millennio d’oblio affonderemo
Trattieni il fiato con me
Sarà un istante, Elena
Fin dove volai portandoti con me
Qui è come lasciai:
un lume, un libro e i tuoi foulard
E atterro qui, davanti a te
Un’orchidea e un calice
LIBELLULE
Lei capelli porpora
È qui, confonde un brivido
L’universo
100 decibel
100 decibel
Adesso che lei è ovunque
E spazza ogni regola
La febbre e infine il suo sorriso
Che acceca ogni regola
Lei che in cuore accelera
È qui, si arrende a un fremito
L’universo
Lei è qui con Erika
E’ qui tra le sue braccia
Un volo di libellule
NODI
Elisa è sveglia, non dorme mai
Il giorno giace in fondo agli occhi
Si sfiora in foto
Medica spettrali assenze
Accarezzami
Ogni giorno
Ogni volta
Abbellisci le mie lacrime
Ogni giorno
Ogni volta
Ancora
Arcipelaghi di lentiggini
Sciogli le tue dita sui miei nodi
Liscia e lattea la tua geometria
Apri le tue ali
Accarezzami
CARILLON
Ancora un po’ di te che non sorridi mai
Di te che affili gli occhi
E un po’ più in là dai corda a un carillon
Marta è già venerdì
C’è un grillo tra le fragole
Un mostro dietro l’angolo
Tu non pensarci più
La strega, il buio, la siccità
Non fanno più paura
Le tue tisane
la felicità non ci farà soffrire
La luna sul parquet, non muoverti
La luna su di te, ti amo fino a sanguinare
Ti amo come non si dovrebbe amara mai nessuno
Mai, nemmeno te
Nessuno
Ancora un altro po’ di te, un’altra libertà
Un sorso in più di te
L’allerta meteo, ti stringerò più forte
La guerra, il lupo, la volgarità
Non ci faranno più tremare ormai
Le tue tisane
La felicità non ci farà più soffrire ormai
OMI
Leila vive sulle punte libera
Sfiora il suono con un gesto docile
Leila che nuotò per non morire più
Camminando sulle ombre luccica
Lei non ha più lacrime e a volte si annuvola
Guarire farà male
Lei non ha più lacrime, sola si annuvola
Guarire fa male
Io mi stendo sugli arpeggi dei suoi passi esili
Mentre si avvicina lungo il vento
Io mi stendo sugli arpeggi dei suoi passi esili
Lungo le scogliere, lungo il vento
Le sue mani, le sue labbra
I miei racconti brevi sulla pioggia e l’edera
I capelli sulla nuca per baciarle il collo
E un disegno a inchiostro blu
Di lei, di me
Lei non ha più lacrime, ora arrossisce un po’
sul ciglio di un bacio
Lei non ha più lacrime, lei che arrossisce un po’
sul ciglio mi baciò